Tripudio giallorosso. La Roma annienta il Barcellona ed è in semifinale di Champions.

Tripudio giallorosso. La Roma annienta il Barcellona ed è in semifinale di Champions.

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Di Francesco prepara la gara perfetta, Messi e compagni vanno al tappeto, scoppia la festa in città.

La Roma regala e si regala una notte da Magica. I giallorossi raggiungono un obiettivo straordinario, la Semifinale di Champions League. Nel tripudio di un Olimpico colmo in ogni ordine di posto, caloroso e partecipe, la squadra di Di Francesco confeziona la partita perfetta, supera con un netto 3-0 gli alieni del Barcellona e rispedisce al mittente l’indigesto 4-1 dell’andata, ottenendo un pass storico, quanto inatteso e inimmaginabile. Da quando la competizione si chiama Champions League, i giallorossi non avevano mai raggiunto questo traguardo. Una serata storica, una gioia immensa, una festa incontenibile, prorompente e inarrestabile. Anche irrefrenabile, come quella che ha spinto il presidente Pallotta a gettarsi nella fontana di Piazza del Popolo, salvo poi doversi scusare pubblicamente con la città e la Raggi. Pagherà una multa per questo gesto liberatorio, ma poco importa. Un evento storico va ricordato e goduto anche attraverso questi attimi di follia (quella decorosa, che strappa un sorriso e al massimo comporta una multa).

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LA GARA – Se ciò che serviva era la gara perfetta, la Roma ha messo in atto il canovaccio di una sfida davvero senza sbavature. Quasi un monologo quello giallorosso, studiato nei dettagli, preparato minuziosamente, eseguito magistralmente da capitan De Rossi e compagni. In tribuna, a vigilare sui ragazzi che stavano riscrivendo la storia dei lupacchiotti giallorossi, l’indiscusso capitano Francesco Totti e, al suo fianco, Antonio Cassano. Ma, come sempre, è chi scende in campo ad avere le chiavi di volta di ogni sfida. Così, ecco la miglior prestazione in assoluto, dal suo approdo a Roma, di Edin Dzeko; la rabbia agonistica e la capacità di trascinare tutti di Daniele De Rossi, la solidità di Kostas Manolas; la corsa di Kevin Strootman e Radja Nainggolan; la sicurezza tra i pali di Allison. Solo per citarne alcuni. La vendetta sportiva proprio di De Rossi e Manolas, all’andata autori di sfortunate autoreti; il ritorno sulla terra di Pique, Iniesta, Messi e Suarez. Di storie, la notte della Magica Roma capace di estirpare dal suo habitat naturale europeo il Barcellona, ne ha raccontate tante. Pressing alto e asfissiante, disponibilità da parte di ogni giocatore a dare il massimo, fonti di gioco sigillate, Umtiti costretto assieme a M. ter Stegen costretti ad impostare. Risultato, palloni spesso buttati, Messi impalpabile. Palle lunghe buttate via dal Barcellona con Fazio, Juan Jesus e Manolas ad avere gioco facile contro il malcapitato Suarez. Valverde fatica a trovare soluzioni accettabili, la Roma mette subito in chiaro le cose, Dzeko trafigge Ter Stegen con una grande giocata, scattando sul filo del fuorigioco. La Roma ci crede, continua a produrre, Barcellona non pervenuto. Ad inizio ripresa il copione non cambia. Pique deve abbattere Dzeko per non farlo calciare (arbitro perplesso, ma ci pensa il suo assistente di porta ad assegnare la massima punizione). Bacio di Dzeko a De Rossi per la consegna di un pallone pesantissimo. L’ormai ex capitan futuro mette la Roma sulle sue spalle e spara un missile verso la porta avversaria, fatto di rabbia, decisione, personalità, cattiveria, prepotenza e un pizzico di strafottenza (“Questa volta spacco la porta, quella giusta”, sembra dire). Ma ancora non basta, così la Roma deve continuare e continuare e continuare a disputare la gara perfetta. Qualche accorgimento, poi dentro tutti gli attaccanti, bisogna segnare ancora. Ma il colpo dal cilindro lo tira fuori Manolas. Vale ugualmente, è anche una bella marcatura, in anticipo sul corner. Il Barcellona è in ginocchio, la sofferenza finale è solo l’antipasto per una grandiosa festa.

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IL FUTURO IMMEDIATO – E ciò che qualcuno ha forse momentaneamente dimenticato è che, il bello deve ancora venire. Ci sarà una semifinale da affrontare, un doppio confronto e Kiev non è mai stata così vicina. Sognare si può. Da ieri sera niente è più come prima per ogni giallorosso di Roma, d’Italia e dell’intero pianeta. Venerdì all’ora di pranzo si conoscerà il nome della prossima rivale. Per ora qualificate Roma e Liverpool (ne usciranno altre due tra Real Madrid, Juventus, Bayern Monaco e Siviglia). Questi ragazzi hanno già scritto la storia sotto la guida di Eusebio Di Francesco e il percorso, nonostante sia ancora in salita, è ancora stupendo e tutto da vivere.